L'autunno quest'anno mi è piombato addosso.
Ecco non so come sia andata la faccenda per le altre persone ma a me è proprio caduto in testa, a mò di tegola, mentre ero ancora candidata al disimpegno estivo e mi godevo le giornate poco impegnative e rimandavo le decisioni impegnative a un futuro lontanissimo di civiltà robotiche e inquinamento cosmico.
Poi l'autunno è arrivato tutto insieme, pioggia nebbia, grigio, ansia da università, ansia da occupazione, necessarie e vincolanti scelte esistenziali, maldischiena, freddo, freddo, desiderio che qualcuno mi regali un gettone per fare ancora un giro sul brucomela prima di scendere.
Dove sono finiti gli ultimi due anni? Cos'ho fatto? Dov'ero? Perchè non ho continuato subito a studiare? Perchè pur essendomi fatta un mazzo quadro ho ottenuto pochissimi soldi e nessuna gratificazione di sorta?
Sono domande a cui non so rispondere e l'autunno è lì con il suo bloc-notes che ticchetta nervosamente la penna stilografica e incalza.
Sono sicura che settembre sia durato tre giorni quest'anno.
Tra pochetto inizio altri due anni di università.
Certezze non ce ne sono, il cavallo sembra buono ma l'orizzonte è pieno di lampi peggio di Twister.
Io mi sento come Helen Hunt quando resta appesa ai tubi delle condutture di una fattoria del Midwest nel cuore di un tornado gigantesco.
Solo che lei sapeva, per esigenze di copione, che il vento era finto e i tuoni pure.
Con me è diverso. Questa è la sporca realtà.
Ma, a parte tutto (un tutto grande, che se ne potrebbe parlare per settimane) ho deciso che a questo punto l'unica cosa veramente furba da fare è appendermi ai tubi con tutte le forze e cercare di non volare via.
Poi probabilmente dopo il tornado arriverà un'inondazione e finirò comunque per diventare un piccolo insignificante titolo di coda che lotta per non essere schiacciato da chi conta davvero.
Nel frattempo meglio credere in qualcosa che mollare la presa e abbandonarsi a un vento tempestoso e spietato che di logico non ha proprio niente.
domenica, settembre 30, 2007
Toffismi
mercoledì, settembre 26, 2007
lunedì, settembre 17, 2007
*september
Ieri mattina alle otto ero in piedi a cercare un paio di jeans cui non fossi troppo affezionata. Alle nove e mezza ero qui http://www.larondadelbramaterra.it/, alle dieci stavo già sorseggiando un bianchino e mangiando pizzette.
Le giornate in gradevole compagnia scorrono sempre piacevolmente, senza troppi intoppi.
Si ride, ci si sommerge di aneddoti passati e futuri, qualcuno racconta barzellette (io sono negata però rido quasi sempre), si fa finta che non esistano problemi come il precariato, il checacchiofaremodellenostrevite, la giostra dei rimpianti, i chili di troppo e i soldi che a guadagnarli fai una fatica ciclopica e spenderli invece è un attimo.
Le giornate in gradevole compagnia ti lasciano addosso una piacevole patina di leggerezza. Non solo nel senso che torni a casa con i muscoli dello stomaco contratti a forza di ridere ma con quella sensazione piacevole che si possano vivere momenti belli anche senza troppe pretese.
Un bicchiere di vino, un kitchissimo cappellino di paglia in testa (definito dalla brochure come elegante e vero motivo della nostra iscrizione alla manifestazione), qualche paesino di pietre vecchie e bellissime che non immaginavi potessero stare lì.
Ieri notte c'è stato il temporale che ha portato via l'estate.
C'è sempre un ultimo temporale, prima delle nebbie, prima che l'oro delle risaie diventi nero fuliggine, prima delle sciarpe fin sotto gli occhi.
E ieri notte c'è stato proprio quel temporale di fine estate, scoppiato all'improvviso, con la pioggia che tintinnava fitta sulla ringhiera di balcone e i lampi che illuminavano i tetti delle case lucidi.
Non sono riuscita a dormire, ho pensato all'estate finita, ho pensato che ormai manca poco e diventerò una treno-metro-università (speriamo di esserne capace).
lunedì, settembre 03, 2007
Talk to me
Credo che il mio gatto mi capisca.
Nel senso di "ascoltare/comprendere/elaborare".
Non prendetemi per pazza nè per gattofila di vecchia data, il mio gatto ce l'ho da un paio di settimane appena. Certo adesso mi sembra impossibile ricordare come fosse la mia stanza prima che la sua faccia spuntasse dalle tende. O che qualcuno si lisciasse la cosa sul mio cuscino.
Ci sono momenti in cui giuro che capisca tutto quello che gli sto dicendo.
E viceversa.
Ieri notte miagolava perchè non voleva che andassi a dormire e lo lasciassi solo.
-Giulio è un film orribile e c'è pure Sandra Bullock che tenta di fare la fattona e Sandra Bullock è cozza e la odio perchè ha fatto un film in cui Keanu Reeves la amava-
-Miao-
-Va bene, solo mezz'oretta ancora però, dopo me ne frego se miagoli, mezz'ora di Sandra Bullock e poi a nanna-
-Miao-
Poi giù a ronfarmi sul collo, perchè il maledetto si addormenta con tutto la felina pancia sopra la mia gola e quasi subito inizia a sognare e ad agitarmi le zampe davanti agli occhi.
Io parlo con il mio gatto e mica gli dico solo amorestellinatesorocucù, gli racconto come sto e cosa mi passa per la testa in questi lunghi noiosissimi pomeriggi di settembre.
Certo è piccolo e ogni tanto gli piace ficcarmi le unghie nel braccio senza motivo.
O forse lo fa per pareggiare i conti con i discorsi che gli propino.
Oggi ad esempio gli ho spiegato che quando qualcuno ti fa un regalo difficilmente è all'altezza delle tue aspettative, e questo settembre di ferie forzate sta scorrendo via con fatica incredibile e una certa buona dose di malinconia.
Giulio lo sa, glielo leggo nelle iridi verdissime che mi osservano silenziose.
Mi appoggia una zampa sulla faccia, fa le fusa e ci addormentiamo insieme sulla sigla di un telefilm tedesco.
Sto trascorrendo settembre sdraiata su un divano, ca***.