venerdì, luglio 21, 2006

Random = a caz**!

Perché tanto cercare di mettere in piedi tre pensieri con un nesso logico dopo quasi due settimane di ore 3 di sonno per notte é impresa impossibile.
Cosi' prima di seppellirmi nelle catacombe degli archivi tra ragnatele e polvere che manco Indiana Jones e i Predatori dell'Arca Perduta scrivo due righe. Non sia mai che spostando il fascicolo sbagliato si apra una botola che mi faccia precipitare in una tomba egizia piena di serpenti.
Caldo.
Qui la chiamano canicule, io l'ho ribattezzata "la caldazza" ovvero una terribile afa che ti martella la testa cancellando i tuoi tratti di essere umano e trasformandoti in una sorta di invertebrato privo di connessioni cerebriformi funzionanti. Anche il solo pensiero di scollarsi dalla sedia e andare a bere un bicchiere d'acqua costa fatica.
E io dovrei tra le altre cose finire entro settimana prossima un rapporto sull'insegnamento della lingua italiana in questo dipartimento, io che ho sostituito la lingua italiana con una serie efficacissima di grugniti e gesti allusivi.
I miei 22 metri quadri di stanza sono random = a caz**! e da lunedi' dovremo viverci in tre, perché mi raggiunge laamanda con la sua bestfriend e allora rinuncero' a dormire definitivamente e passero' le notti in bianco a terminare la lettura di questo spassosissimo libro sulla grammatica francese dal titolo La grammatica per i nulli, e io sono tra costoro.
Mi hanno detto di chiedere le ferie e io me ne vergogno, da buona figlia della mia generazione che non alza mai la voce ma crede fortissimamente crede nel potere dell'educazione altrui.
Sono tendenzialmente utopica ma finiro' per compiere questo gesto, che sono due mesi che lavoro senza beccare una lira, manco i soldi dell'università che mi si dovevano per la laurea, a settembre mi tocca fare (ancora) economia.
E magari studiare.
Vorrei affogarmi in un bicchiere di acqua freschissima e sentire la testa che si libera e la smette di martellare tum tum tum.
Mi è anche capitato di fare sogni sonori e temo siano un primo segno manifestod i allucinazioni da caldazza. Sogni in cui i personaggi parlano come in un film, ci sono veri e propri dialoghi con diversi toni di voce.
E poi un mucchio di déjà-vu, una cosa da far venire i brividi, persone che dicono cose che mi mostrano fogli, che fanno una determinata considerazione e io -cielo questa l'ho già sentita, già stata sottolineata e in grassetto-.
Mica vorrà significare che pure in un'altra vita facevo la stagista all'estero?
Che sculo.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

"che sculo" è un'espressione che non mi era nota...la userò nelle mie conversazioni formali.


bezo ;)


pep"e