lunedì, luglio 17, 2006



Mi manca il mare.

Le mie estati al mare da bébé, da bambina, da adolescente.

La pelle che tira per il sale, gli occhi che bruciano, i capelli sfibrati. La spiaggia quando tramonta il sole e resta soltanto chi il mare lo ama davvero. Camminare con una maglia di cotone sul bagnasciuga e seguire con attenzione impronte scomparse. Gli occhi aperti sott'acqua e quella luce azzurrina che disegna un mondo onirico fatto di ombre e sfumature. Conchiglie e pezzi di vetro levigati. Il mare che spero di poter vivere da vicino a gennaio, a dicembre, chi lo sa. Sto accumulando una stanchezza incredibile a rimanere qui. Una stanchezza che sa di vuoto e di gambe stanche la mattina e la sera tardi a scrivere, a leggere, a pensare. Una stanchezza tranquilla a dire il vero. La stessa di un lungo bagno a galleggiare con la pancia all'aria e aspettarsi da un momento all'altro che ti inghiotta il cielo. Sto attraversando un'altra linea d'ombra ecco tutto, e questa volta ne ho la consapevolezza piena e tengo il timone stretto tra le mani e continuo a navigare con certe forze che credevo non mi appartenessero più. Dopo un anno lunghissimo, l'anno più strano della mia vita sorrido al pensiero di non avere avuto un attimo di riposo e della distanza che sta tra il mio corpo piccolo e la mie mente che non si ferma mai e vorrebbe andare ovunque. E confesso che mi manca il mare, di lasciarlo parlare di poter restare soltanto in ascolto e non dire niente.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai credo sia come cantano i Mambassa: "MI MANCA CHIUNQUE"... E' dura ammetterlo ma è proprio così... Anche a me manca tanto il mare, il sole che abbracciava il mare, i tramonti che guardavo sulla spiaggia e quelle estati solitarie fatte di grandi gioie e di grandi delusioni quando ero piccolo... E mi mancano tante, forse troppe, cose: il liceo e le prospettive per il futuro, ormai ridimensionate, che avevo allora, i "nostri discorsi" di allora, gli affetti su cui fino a pochi mesi fa avevo puntellato la mia vita e a volte le amicizie vere che ho perso per inedia... Ma soprattutto mi mancano ancora troppi esami per tirarmi fuori da una scuola che prende troppo del mio prezioso tempo per sé... A volte ho pensato di farla finita con la vita che sto facendo e di scappare lontano da tutto e tutti (e forse anche da me stesso)... E sai cosa ho paura che mi mancherebbe la vita scialba e imperfetta che faccio ora e mi mancherebbe il coraggio, dopo una scelta così netta e decisa, di tornare indietro...

Anonimo ha detto...

P.S.: Chiedo venia ma non son riuscito a trovare traccia della tua lettera sul giornale e ora mi sorge un amletico dubbio... Era sulla Stampa o sulla Sesia??? E il giornale di quando??? Grazie mille e sorry se non ce l'ho fatta a trovarla da solo... Sono proprio un po' impedit!!!=P

quel che sapeva frà ha detto...

...usci' sulla Stampa, tagliato, firmaro, uno schifio insomma...Mandami una mail con il tuo indirizzo di posta elettronica e cerco di fartelo avere...:) (sorriso)

Anonimo ha detto...

Mi fa sorridere questo tuo post.
Lo confronto con quello che mi tengo dentro io, sul Mare, sulla sua mancanza. E bello vedere come sentiamo in maniera diversa la sua assenza, forse perche lo viviamo in maniera diversa.
Lo vivrai, secondo me, a dicembre, il Mare, finalmente, ancora.

Cacchio, direi mille cose, direi. Ma mi introfletto su me stesso e creo silenzio, come quello delle spiaggie di cui parli. Amo il silenzio, ne pratico il culto sempre pie spesso, ultimamente, il silenzio.

Ci vorrebbe una pausa, si.

Lucio