mercoledì, maggio 03, 2006

(ici)

Ici c’est Chambery.
Si sentono le rondini. La stanza è ancora un po’ spoglia, qualche foto sulla parete, Amanda prima di andare mi ha scarabocchiato delle cose divertenti e le ha lasciate sul tavolo, così ho appeso anche quelle. Sono sola, nel senso fisico e psicologico della parola, e tutto è incredibilmente silenzioso per il momento. Il fedele lettore i-pod bennet che Qualcuno gentilmente mi prestò sta lentamente scaricando la musica su questo computer che sarà il mio stereo e il mio lettore dvd, e per stasera anche l’unica presenza pulsante in questa chambre studentesca che non vedo l’ora di rendere casa. Bisogno impellente di trasferire qualcosa di me a queste pareti.
L’orario di lavoro sembra buono, si inizia la mattina alle nove e si finisce alle quattro, al consolato sono tutti molto gentili e gioviali, l’italianità ha tra i suoi aspetti positivi un indubbio calore fisico e umano. Ho una scrivania di legno da cui posso sbirciare l’indefinibile varietà di verde del parco di fronte. Ho una pausa pranzo e una passeggiata da fare tutti i giorni per andare al lavoro. Ho una bicicletta vintage che mio padre teme fortemente possa venirmi sottratta nottetempo.Stamattina sveglia presto, per tutto il viaggio alla ricerca di una colonna sonora che mi cullasse in qualche modo un chilometro dopo l’altro e infine, niente, a dire la verità ho dormito più o meno per tutto il tempo, dando ogni tanto un’occhiata fuori dal finestrino per capire dov’ero e quindi c’è da dire che il viaggio è stato molto meno malinconico del previsto, forse perché era proprio il momento di andare. Andare e sentirsi stranieri da qualche parte, senza legami apparenti con nessun volto incrociato per strada o via imboccata perdendosi alla ricerca di un supermercato. La verità è che sono in attesa di capire a cosa porterà questo. Se sarà semplicemente da considerarsi come una pausa o come un cambio di direzione o come una sorta di limbo momentaneo. Se sarà bello, faticoso, utile, se sarà decisivo. Se sarà Qualcosa o sarà semplicemente qualcosa in mezzo al resto. E per il momento mi fa strano pensare di essere qui, di essere io, di avere atteso tanto un’esperienza del genere e di metabolizzarla un poco alla volta. A partire da me, prima che da tutto il resto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi ricordo, adesso, i discorsi che fecimo una e una sola volta sul partire, sul lasciare la propria città e tutto. Mi dicesti, ricordo, che avresti amato andare ma che eri troppo legata ai tuoi luoghi per lasciarli davvero, un giorno. Ricordo che era un viale alberato, largo e lungo, e che c'era tua nonna su una panchina.

Invece. Sei partita, finalmente. E io, nel mio minuscolo, sono sinceramente felice per te. Che poi si ritorni o meno, che si soffra o meno, (ciò che non ti auguro) che si abbiano più o meno seri problemi o meno, sarà un Ricordo, un Qualcosa, non c'è dubbio. Io, almeno, nel mio ancora più minuscolo, posso dirlo per certo.

Solo, Suz, non dimenticarti mai il passato, i luoghi e le persone del passato.
Soprattutto, voglio dire, la Suz che sei stata fino ad oggi.
Non cambiare, mai.
Sei hai fiducia in me, anche solo un pochino, memorizza più o meno queste poche parole. E' troppo importante.

Lucio

quel che sapeva frà ha detto...

Certamente. Credo che nel parture, mantenere certi rqpporti diventi poi la cosa più difficile, perché troppo facile diventa la tentazione di abbandonarli. Ma io cerco di non cedere (maledetta tastiera francese!)...

Anonimo ha detto...

Rido per la tastiera francese (il faut prendre l'habitude, quoi)!

E sorrido, piu' composto, per "perché troppo facile diventa la tentazione di abbandonarli". Una lucidità di cui non sono capace neppure dopo ormai due anni di on-the-roadness. Non ho dubbi che non cambierai, è evidente.

Lucio

quel che sapeva frà ha detto...

Je te remercie...avrò scritto almeno un centinaio di parole con la q al posto della a, roba che ci ho impiegato ore a riscrivere tutto. Lavoro tanto, forse il tempo per accorgermi di quello che mi accade intorno è troppo limitato per cambiarmi. :-P
Un abbraccio