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venerdì, novembre 14, 2008

that's all folks

Quando l’essenziale è nato era rosa. 
Un orribile template rosa shocking fornito dalla piattaforma blogger (che spero non si offenda).
Poi è diventato a pallini pastello.
E così credo sia rimasto per la maggior parte del tempo in questi ultimi quattro anni.
Quando l’essenziale è nato venivo dalla suzie home, il mio nondiario delle superiori che poi una volta all’università mi era sembrata ormai una pelle non mia. 
Ci avevo meditato parecchio prima di chiuderla, o meglio abbandonarla tra le onde del web come un relitto senza più ciurma o timone. 
Ogni tanto torno a darci un’occhiata, scopro che qualcuno lascia ugualmente i suoi commenti. 
Scorro la colonnina dei link e penso alle persone di cui ho perso i contatti, a quelle che hanno chiuso il loro blog, a quelle che ci sentiamo su messenger ogni tanto consapevoli che la vita va altrove.
Ripenso alla sensazione di dover chiudere quella parentesi. 
Che avevo rimandato e ricacciato per qualche mese.
E poi un giorno avevo capito di non poter più scrivere in quel modo scanzonato, divertente, leggero, perché ero cambiata, cresciuta, e le cose importanti sembravano altre. Mi sembrava importante parlare davvero di me.
Così era nato l'essenzialeinvisibileagliocchi che come nome sembrava perfetto, l' invisibile agli occhi di tutti prima di quel momento, forse anche ai miei.
Quattro anni che a rileggerli tutti sembrano quattro secoli. 
Con la laurea di mezzo, la Francia, persone che se ne vanno per sempre, persone che tornano, castelli di carte che crollano e si ricostruiscono nel giro di qualche mese, la scuola con i miei asinelli, l'Italia che diventa stretta come un guanto. 
C'è così tanto di me qui.

So che questo atteggiamento sembrerà scarsa coerenza.
Qualche post fa lancio un appello affinché tutti continuino a scrivere sui loro blog e adesso sono qui che annuncio di chiudere questo.
Sicuramente lo è. 
Poco coerente. 
Ma sincero.
Non voglio dover scrivere per obbligo o per il puro senso di colpa di trascurare un progetto che si porta avanti da anni. 
Voglio scrivere con passione e questo è e sarà sempre l’unico motivo per cui ancora a 25 anni mi cimento con raccontini, poesie, bozze di libri più o meno compiute, conscia di rasentare il ridicolo ma fiera di me stessa, di poter dire di avere lasciato su carta o su web qualche parola con una certa importanza.

Non sono brava con gli addii, non sono nemmeno sicura che si possa davvero dire mai addio a qualcuno a qualcosa per quel poco che siamo padroni degli imponderabili fili delle nostre esistenze.
Continuerò a scrivere sicuramente e quando questo accadrà, quando saprò di nuovo cosa voglio dire e perché, sarete i primi/le prime a cui lo farò sapere.
Per il resto ringrazio tutti quelli che sono bazzicati su queste pagine. 
A chi ha lasciato un commento, a chi si è limitato a leggere semplicemente, a chi è diventato un amico, un’amica, a chi mi ha detto la sua, a chi ha fatto diventare questo blog vita e suo malgrado ci è finito dentro.


frà