giovedì, settembre 07, 2006

*welcome home

Forse anche casa aveva voglia di riavermi qui.
La mia città dico, per intero.
Ritrovare persone, per intero, iniziare progetti. Almeno un paio in cui credo molto e spero. E da brava scaramantica non ne parlo, perchè la fortuna non ama essere incensata e se così accade scompare in un soffio. Non pensavo, no, non pensavo davvero di tornare ed essere contenta. Soddisfatta, stanca per una giornata iniziata alle otto del mattino e che si conclude ora, dopo aver visto tante persone e parlato con tutte per intero, dopo una lunga chiacchierata sul balcone con la luce di una candela alla citronella per scacciare le ultime zanzare dell'estate e i lampi di un temporale che si avvicina e allenta la morsa dell'afa.
Sono serena e non mi sembra vero. Di avere guadagnato in 4 mesi di lavorolavorolavoro e di enorme devastante sorprendente solitudine questa specie di baricentro immobile dentro di me.
Una voce saggia che mi segue in tutto quello che faccio.
C'è che forse il posto in cui nasci è qualcosa a cui sarai legato sempre anche se senti di non appartenerci, appunto, per intero.
C'è che qui ci sono tanti ricordi e a volte, ancora, cose da scrivere per il presente. E per il futuro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci ho pensato anche io tante volte ora che si avvicina il mio trasferimento definitivo nella big Milano. Alla fine a Seattle non c'è un cazzo e ci si lamenta sempre ed è tutto uno schifo ma quando ci passi una vita, sono i punti di riferimento che ti vengono a mancare...

quel che sapeva frà ha detto...

..già)