martedì, settembre 05, 2006

*arrangements of shapes and space



Sono solo stanca, avrei bisogno di una pausa forse.
C’è un mondo qui che mi gira intorno molto lentamente, e io mi sento come schizzata da una galassia lontana a osservarlo. Sono un satellite. Sto bene, sto male non saprei dire. Posso dire che sono tranquilla al di là dei miei stati d’animo, dev’essere la sindrome di quelli che tornano da qualcosa. Si sentono tranquilli, la vogliono prima di tutto questa tranquillità. Settembre è meraviglioso. Quella sensazione dell’estate sulla pelle che scivola via come una coperta, anche se un’estate vera e propria non c’è stata la sento ugualmente allontanarsi. E’ come la terra che scompare all’orizzonte, e di nuovo è solo mare, acqua, distese di acqua infinite tutt’intorno. Io sono ferma, in piedi sulla mia zattera di quattro legni e non trovo niente di meglio da fare che intrecciare le alghe e farmi trascinare dalla corrente per un po’ di tempo prima di ricominciare a remarci contro.
E’ tutto lento, l’ho detto prima. Il mondo come una fotografia immobile.
Voglio essere felice. Lo voglio contro il resto, contro la precarietà del lavoro, dell’esistenza, delle persone, del futuro.
Voglio essere felice più di ogni altra cosa, della ricchezza, del successo, della gloria, della fama. Lasciatemi essere felice. Non è successo niente di particolare. Come in quella poesia di Neruda. Sentire tutti i piccoli pezzi che compongono il mio cuore che brillano di felicità.
Vivere per quel momento.
E sono incazzata. Perché so quanto sia difficile e so quanto col tempo ciascuno si perda a suo modo nella ricerca di ricchezza, successo, gloria, fama e le scambi per la felicità. La felicità viene da dentro, è qualcosa che solo noi possiamo regalare a noi stessi.
Scusa se ogni tanto mi incazzo anche con te. Ma è la rabbia che esce da qualche parte, non la trattengo più. Perché mi sbatto, mi sbatto come un mulo per cercare, per trovare e per gli altri sembra sempre tutto così semplice…e per me no, un paio di scalini sono sempre montagne, altezze così reali per me che sono nata per raggiungerle ma non amo la mondanità. Ho visto tante cose e ho ancora ho paura ma conservo meraviglia del mondo.
Sarà colpa della sindrome di quelli che tornano da qualcosa. Poi passa, si arriva fino a dove non si credeva possibile e di nuovo ci si guarda alle spalle.

P.s. qui qualche prima foto del mio periodo francese: http://www.flickr.com/photos/mo_fran_cesca/

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un semplice bentornata... Al blog alla TUA Seattle, alla vita monotontranquillindispensabile (ALMENO PER ME) della grande metropoli del riso... Un semplice bentornata da parte mia e da parte delle miriadi di zanzare che aspettavano il tuo sangue dolceamaro...
P.S. Non mi far prender più brutti colpi con propositi di chiusura eh eh eh=P!!!

Anonimo ha detto...

La o di soull avrebbe reso di più con la maiuscola ma il computer fa ciò che vuole e si ribella all'utente... Dannatissimo Bill Gates!!!
Soull

quel che sapeva frà ha detto...

.::merci::.i propositi di chiusura corrispondevano a un breve e fugace momento di contrizione della sottoscritta.succede :-P