martedì, giugno 29, 2004

che serata

Che serata. Se chiudo gli occhi quasi non riesco nemmeno a sognarmela una cosa del genere.
Prendere un'amica che si conosce da sette anni e uscirci. Andare a comprare una bottiglia di vinello rosso che non impegni troppo nè lo stomaco, nè le tasche. Portare con sè un sigaro aromatico dono di una sorella appena tornata dalle vacanze. Scegliere una location adatta come il fiume di notte. Munirsi di spray anti-zanzare. Attraversare il fiume e sedersi sotto il ponte dove gli unici rumori distinguibili sono lo scroscio dell'acqua, il gracidare delle rane, i treni che passano ogni tanto. Luna e stelle assolutamente necessarie come le macchine che sfrecciano sull'altro ponte in lontananza.
E poi mettere in conto il sopraggiungere di una macchina dei caramba che vogliono controllare i documenti.
Considerare il fatto che uno dei suddetti è laureato in Lettere e Filosofia e si mette a interrogarmi su Anassimandro, Eraclito, Talete e Parmenide.
Trascorrere venti minuti buoni a discorrere con costoro.
Tornare a sedersi sotto il ponte e osservare quanto meravigliosi possano essere i riflessi delle luci sull'acqua e le ombre dei gabbiani che planano nell'oscurità.
Se chiudo gli occhi quasi non riesco nemmeno a immaginarla una serata del genere.
Ed è quello che ho vissuto stasera.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci si può divertire ad un concerto, fare confusione in mezzo alla folla...
Eppure, secondo me, i momenti migliori si vivono quando si è in 2, tu e qualcuno che ti fa venir voglia di parlare un po'; si sceglie un posto isolato, senza altra anima viva, e il tempo non passa, se non per imprimere quel momento nel tegame dei ricordi....

Paueroso [http://paueroso.splinder.com]

quel che sapeva frà ha detto...

io ho ricordi strani e diversi...ti confesserò che non penso sia necessario essere soltanto in due per vivere un momento magico, anche se meno persone ci sono più è facile instaurare una comunicazione diretta. Ultimamente sto riflettendo su quanta carenza di sincerità reciproca ci sia nei rapporti umani, inquinati da compromessi e doppiezze, e come questo contribuisca notevolmente ad aumentare il nostro senso di solitudine. :-)